Quali sono le libertà del testatore?
Uno dei principi fondamentali del nostro diritto successorio è quello della libertà del testatore, sia pure nei limiti stabiliti dalla legge.
In forza di tale principio, il testatore può:
- decidere se fare o non fare testamento, lasciando spazio, in quest’ultimo caso, al meccanismo della successione legittima;
- determinare nel modo più libero il contenuto del proprio atto di ultima volontà. Tuttavia, deve essere nella condizione di esprimere la propria volontà libero da qualunque tipo di condizionamenti;
- revocare o modificare il testamento in ogni momento, fino all’ultimo istante di vita.
I limiti alla libertà del testatore
Tuttavia, la legislazione italiana impone dei limiti ben precisi alla libertà di testare:
- In primo luogo, sono espressamente vietati i patti successori, ossia quelle convenzioni (bilaterali o unilaterali) che hanno ad oggetto, in tutto od in parte, una futura successione. In sostanza, non si può rinunciare preventivamente a diritti che potrebbero spettare in una successione non ancora aperta. Inoltre, non è possibile estromettere taluno che ne abbia diritto, prima dell’apertura della successione;
- In secondo luogo, è necessario trovare un bilanciamento con altri interessi giudicati rilevanti dal nostro ordinamento. Tra questi, vi è quello della tutela dei legittimari, realizzato tramite il principio della intangibilità della quota di legittima.
Chi sono i legittimari?
I legittimari sono i soggetti legati dai rapporti familiari più stretti con il de cuius:
- il coniuge;
- i figli (e i loro discendenti, in mancanza dei figli);
- gli ascendenti (nel caso in cui non vi siano figli né altri discendenti).
Questi vengono tutelati dalla legge in maniera specifica, laddove stabilisce che a loro spetta il diritto di ricevere una quota minima del patrimonio ereditario, denominata quota “di riserva” o “legittima”.
Il patrimonio del testatore si compone, dunque, idealmente, di due quote: la quota di riserva o legittima, posta a tutela dei legittimari, e la quota disponibile, della quale il testatore può liberamente disporre.
Un testamento che vada ad incidere, ledendola, sulla quota legittima, si espone ad un giudizio di impugnazione che può condurre ad una declaratoria di nullità. Per questo motivo, è opportuno, prima della sua redazione, assumere ogni informazione utile e tenere conto di ogni variabile.
Successione ereditaria, cosa fare?
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