La Legge di Bilancio ha istituito un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali da applicare sulla quota di reddito d’impresa o di lavoro autonomo maturato nel 2023 in eccedenza rispetto al più elevato tra quelli del triennio precedente (c.d. “Flat Tax incrementale“).
La misura interessa le persone fisiche che esercitano in forma individuale:
- un’attività d’impresa;
- un’arte o una professione.
Sono esclusi dalla tassazione agevolata i redditi delle società di persone e di capitali imputati ai soci per trasparenza e i redditi derivanti dall’esercizio di arti e professioni in forma associata.
Vediamo nel dettaglio quali sono i requisiti e i vantaggi.
Determinazione dell’incremento reddituale
Per la determinazione della base imponibile incrementale e dell’imposta sostitutiva occorre (art. 1 co. 55 della L. 197/2022):
- effettuare la differenza tra il reddito d’impresa o di lavoro autonomo del 2023 e quello più alto del triennio precedente;
- applicare alla predetta differenza la franchigia del 5%, calcolata sul reddito più alto del triennio 2020-2022;
- applicare l’imposta sostitutiva del 15% sul reddito incrementale così determinato, entro il limite massimo di 40.000,00 euro.
ESEMPIO
Un professionista possiede un reddito di lavoro autonomo pari a 100.000 euro nel 2023, 80.000 euro nel 2022, 70.000 euro nel 2021 e 60.000 euro nel 2020.
Effettuata la differenza (pari a 20.000 euro) tra il reddito 2023 (100.000 euro) e quello più elevato dichiarato nel triennio precedente (80.000 euro), occorre operare la decurtazione del 5% calcolata sul reddito più elevato del triennio (80.000 x 5% = 4.000).
La base imponibile dell’imposta sostitutiva risulta quindi pari a 16.000 euro (20.000 – 4.000).
Sulla restante quota di reddito (84.000 euro) resta ferma l’imposizione progressiva. La quota di reddito assoggettata alla flat tax incrementale è esclusa dalla base di calcolo per determinare le aliquote progressive IRPEF.
Esercizio dell’attività per almeno un’intera annualità
La misura agevolativa non trova applicazione nei confronti dei contribuenti che hanno iniziato l’attività dal 2023, ma può essere applicata da coloro che hanno svolto l’attività per almeno un’intera annualità tra quelle del triennio di riferimento. È quindi sufficiente verificare l’esistenza dell’incremento reddituale rispetto ad almeno un periodo d’imposta tra le annualità 2020, 2021 e 2022.
Irrilevanza ai fini degli acconti d’imposta
L’applicazione dell’imposta sostitutiva sul reddito incrementale 2023 è irrilevante sotto il profilo degli acconti d’imposta per il periodo d’imposta 2024.
Cio’ significa che gli acconti per il 2024 dovranno essere versati senza tenere conto della flat tax ma sulla base delle normali aliquote irpef in vigore.
Operatività temporale della misura
L’imposta sostitutiva è operativa limitatamente all’anno 2023, nell’ambito del modello REDDITI PF 2024.
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