Generalmente, al momento della prenotazione alberghiera, la struttura ricettiva chiede il versamento da parte del cliente di una somma di denaro, in forma di acconto o caparra, a conferma della prenotazione per la camera.
Qualificare correttamente tale versamento è importante perché acconto e caparra confirmatoria sono profondamente diversi sia dal punto di vista civilistico che fiscale. Vediamo insieme le differenze tra questi due atti di versamento.
L’Acconto
L’acconto è un anticipo sul totale dovuto che il cliente versa per pernottare presso una struttura alberghiera. In altri termini, tale somma conferma la volontà del cliente e, nel caso di disdetta, il diritto alla restituzione.
Di conseguenza, si può affermare che l’acconto tutela in maniera completa il cliente.
La caparra
La caparra, invece, è una somma versata a garanzia di un contratto. A differenza dell’acconto, se è versata una caparra e il cliente cancella la sua prenotazione, la struttura ricettiva ha il diritto di ritenere la caparra.
Analizzando ancora più nello specifico, la caparra, si può dividere in due tipologie:
- la caparra confirmatoria, ossia una somma versata a fini di garanzia, ex articolo 1385 del codice civile, dove il cliente versa all’albergatore una cifra liberamente stabilita dalla struttura, al fine di confermare la prenotazione.
Se il cliente dovesse cancellare la prenotazione alberghiera, non solo andrà a perdere la caparra, ma potrebbe essere costretto a risarcire interamente l’albergatore per il mancato guadagno. La caparra confirmatoria ha infatti una triplice funzione di prevenzione del danno, di autotutela e di garanzia dell’obbligazione.
Di contro, nel caso in cui l’albergatore si rivelasse inadempiente a fornire i servizi di alloggio stabiliti, il cliente potrà richiedere il doppio di quanto versato, fatto salvo che il cliente accetti di essere ricollocato presso una struttura ricettiva limitrofa di uguale o superiore categoria. In caso di ricollocamento, le spese per il trasferimento ad altra struttura e l’eventuale differenza di prezzo della stessa sono a carico dell’albergo.
- la caparra penitenziale, prevista dall’articolo 1386 del codice civile, è una somma versata dal cliente a fini di garanzia che va a confermare la prenotazione. Nel caso in cui il cliente disdica la prenotazione, l’albergatore tratterrà la somma che il cliente ha versato, senza però richiedere il risarcimento dell’intero guadagno.
Relativamente agli adempimenti fiscali, sulla base della risoluzione n. 411673 del 19.05.1977, non sussiste l’obbligo di emissione di alcun documento fiscale. Pertanto, al momento dell’incasso, non è necessario emettere alcuna fattura, scontrino o ricevuta. Si può rilasciare, invece, una semplice ricevuta (da un blocchetto di quietanze) che sia prova, per il cliente, dell’esistenza di questo “fondo”, applicando una marca da bollo da 2 euro sulla ricevuta se l’importo della caparra supera i 77,47 euro.
Le caratteristiche fiscali dei versamenti per la prenotazione alberghiera
I due atti di versamento presentano differenze anche dal punto di vista fiscale:
- La caparra, essendo una sorta di deposito temporaneo e non di un pagamento, non genera né ricavi per chi la riceve, né costi per chi la versa.
- L’acconto, invece, è soggetto a fattura o scontrino,documento che l’albergatore è obbligato ad emettere immediatamente al momento dell’incasso essendo quell’importo rilevante ai fini delle imposte sia dirette che indirette. Quando il cliente pagherà il saldo finale, si emetterà una seconda fattura o documento commerciale per l’importo residuo. In caso di mancato adempimento del contratto, l’albergatore è obbligato alla restituzione dell’acconto. In tal caso bisognerà emettere una fattura di storno (nota di accredito) con la data di restituzione dell’acconto con una registrazione con segno meno sul registro dei corrispettivi.
Sulla base della distinzione di cui sopra, pare utile ricordare che la struttura alberghiera indichi sempre nella corrispondenza il “titolo” della somma versata dal cliente:
- se costituisce caparra;
- o se costituisce acconto.
In mancanza di diverso accordo, infatti, la somma versata senza ulteriori specificazioni viene considerata come acconto. Perché possa considerarsi caparra è necessario, infatti, che ciò venga esplicitato nel contratto.
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