Quella che si sta aprendo in questi giorni è un’estate ricca di incognite per le aziende in tema Covid-19. Attività turistiche, alberghi e stabilimenti balneari in primis, sono realtà economiche già duramente colpite dalle restrizioni imposte dalla pandemia e che, ora più che mai, devono confrontarsi con le indicazioni fornite in tema di tutela dei propri dipendenti e clienti, in vista della stagione estiva.
Infezione da Covid-19 e responsabilità civile
In un contesto come quello attuale, il tema della sicurezza diventa centrale. Infatti, non sarà affatto remota la possibilità che un cliente o un lavoratore contragga una infezione da Covid-19 nella struttura ricettiva, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire in termini di responsabilità civile per le aziende.
Gli obblighi del gestore
In linea generale, tra gli obblighi che assume contrattualmente l’albergatore o il gestore della struttura ricettiva in genere, vi è anche quello di garantire l’igiene, l’igiene, la sicurezza e l’incolumità fisica del cliente.
La responsabilità contrattuale del gestore per i danni subiti dal cliente all’interno della struttura, trova fondamento, ancor più che nell’art. 2043 C.C., nell’art. 2051 C.C. Secondo l’articolo, il cliente contagiato può avvalersi di una presunzione che gli eventi dannosi derivino da una mancanza o da un difetto dell’organizzazione predisposta dalla struttura.
Dunque, in prima battuta, il cliente danneggiato avrebbe l’onere di provare il fatto (il contagio avvenuto nella struttura), il danno (le conseguenze dannose sul suo stato di salute) ed il nesso causale tra il fatto e il danno. Tuttavia, emerge con chiara evidenza come sia estremamente difficile dimostrare che il contatto con l’agente patogeno sia avvenuto in struttura, piuttosto che altrove. Ed è questa, forse, la garanzia più forte, per il gestore.
Al contrario, albergatori, bagnini, gestori delle strutture, per andare esenti da colpa, dovrebbe dimostrare il caso fortuito. Ciò significa, in primis di avere adottato, rispettato e fatto rispettare tutte le misure sicurezza prescritte dalla vigente normativa anti-Covid. Questo implicherebbe, quindi, che il cliente si sia contagiato altrove, non essendosi limitato a soggiornare unicamente all’interno della struttura.
Le misure di sicurezza da adottare
Sanificazione degli ambienti, distanziamento sociale, uso delle mascherine, limitazione degli ospiti negli spazi, misurazione della temperatura dei clienti, esclusione di coloro che risultano febbricitanti, sono solo alcune delle misure concrete che ogni albergatore dovrebbe assolvere rigorosamente. La speranza, in questo senso, è quella di andare esente da colpa, ove nella sua struttura si verificasse un contagio o la nascita di un vero e proprio focolaio.
Oltre al rispetto di tali incombenti, potrebbe essere utile per i gestori richiedere ai clienti la sottoscrizione di una dichiarazione avente ad oggetto:
- il proprio stato di salute;
- le aree di provenienza;
- l’aver avuto o meno contatti con persone positive al Covid-19;
- l’aver percepito sintomi riconducibili a tale infezione nelle settimane precedenti l’inizio del soggiorno.
Al contempo, potrebbe essere utile disciplinare in anticipo una ripartizione dei costi in caso di occupazione dell’alloggio oltre il tempo previsto, oppure nel caso in cui, riscontrata la positività all’infezione, siano necessarie misure emergenziali che coinvolgano l’intera struttura.
La situazione tuttavia è estremamente fluida, perciò occorrerà valutare caso per caso.
Nonostante ciò, ci sentiamo di suggerire fin d’ora ai gestori il pieno rispetto dei protocolli vigenti.
Nel frattempo, continuate a seguire le nostre news, che verranno aggiornate con le novità in termini di obblighi e responsabilità previste per le aziende dall’emergenza Covid-19.
Lo scenario attuale, e le conseguenze che porta con sé, sono poco prevedibili e in continuo mutamento. Affidati al team di professionisti di STUDIO INTEGRA per una guida sicura!
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