Per i lavoratori dipendenti, sono diverse le modalità di calcolo della pensione e possono variare in base all’anzianità lavorativa o se sussistono particolari condizioni (ad esempio invalidità)
Quali sono i sistemi di calcolo della pensione?
In linea generale, i metodi di calcolo della pensione sono due:
– calcolo contributivo, che si basa sulla contribuzione accreditata e sull’età del soggetto
– calcolo retributivo o reddituale, che si basa sulle settimane contribuite di un determinato periodo di riferimento e sugli ultimi o migliori anni di stipendio o reddito.
Calcolo misto, cos’è?
Il calcolo misto viene effettuato dove si possa applicare una combinazione dei due sistemi sopra citati.
Quali documenti servono per calcolare la pensione?
Il documento attestante i dati per il calcolo della pensione è l’estratto conto contributivo, nel quale sono indicati tutti gli accrediti ai fini previdenziali.
Nel documento sono inseriti, tutti i contributi accreditati nelle varie gestioni previdenziali dell’Inps.
Tale estratto conto è disponibile sul sito Inps accedendo con le proprie credenziali, ed in esso sono contenuti oltre agli accrediti previdenziali, la retribuzione annuale percepita, i datori di lavoro presso i quali il soggetto ha prestato attività, i periodi suddivisi per anno ed il numero di settimane.
Versamenti in casse previdenziali diverse, come comportarsi?
Se vi fossero dei periodi di contribuzione accreditati presso altri enti previdenziali, il contribuente può sommarli a quelli presenti all’Inps:
– gratuitamente, nel caso in cui si richieda la totalizzazione dei contributi, il cumulo o il computo, o in cui operi la convenzione INPS Enpals o la costituzione di posizione assicurativa;
– a titolo oneroso, se si chiede la ricongiunzione dei contributi presso un’unica gestione (non sempre, in ogni caso, la ricongiunzione risulta a titolo oneroso).
Se tale opzione non viene esercitata devono essere tenuti in considerazione separatamente, per verificare il diritto alla pensione presso un ente o un altro.
Quale sistema applicare al calcolo della pensione?
Presso le gestioni Inps, devono essere applicati i seguenti sistemi di calcolo dei trattamenti pensionistici:
– per i lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995: si applica il calcolo retributivo sino al 31 dicembre 2011; dal 1° gennaio 2012 è applicato il metodo contributivo;
– per i lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995: si applica il calcolo retributivo sino al 31 dicembre 1995, dal 1° gennaio 1996 il metodo contributivo (calcolo misto);
– per i lavoratori privi di contributi al 31 dicembre 1995, si applica il calcolo integralmente contributivo.
Come funziona il calcolo retributivo?
Il calcolo retributivo o reddituale, in generale, si basa sulle settimane contribuite di un determinato periodo di riferimento e sugli ultimi anni di stipendio o reddito.
Come si calcola la quota A retributiva?
Laddove non sia stata scelta dal lavoratore iscritto presso FPLD un’opzione di ricalcolo integralmente contributivo, i versamenti accreditati con riferimento ai periodi sino al 31 dicembre 1992, Quota A retributiva, sono valorizzati come segue:
– retribuzione media settimanale riferita agli ultimi 5 anni di stipendio (260 settimane), rivalutati sulla base dell’indice FOI;
– da moltiplicare per il numero di settimane di contributi al 31 dicembre 1992 (52 annue);
– per il coefficiente di rendimento
Come si calcola la quota B retributiva?
Laddove non sia stata scelta dal lavoratore iscritto presso FPLD un’opzione di ricalcolo integralmente contributivo, i versamenti accreditati con riferimento ai periodi dal 1° gennaio 1993 al 31 dicembre 1995 (o al 31 dicembre 2011, per coloro che possiedono almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995), Quota B retributiva, sono valorizzati come segue:
– retribuzione media settimanale riferita agli ultimi 10 anni di stipendio (520 settimane), rivalutati sulla base dell’indice FOI + 1%;
– retribuzione media settimanale riferita alle annualità dal 1993 al pensionamento, più 260 settimane anteriori al 1993, rivalutate, se non si possiedono 15 anni di contributi al 31 dicembre 1992; è comunque possibile la neutralizzazione;
– retribuzione media settimanale riferita all’intera vita lavorativa, se non si possiedono contributi al 31 dicembre 1992;
– da moltiplicare per il numero di settimane possedute dal 1° gennaio 1993 al 31 dicembre 1995 (o al 31dicembre 2011 in caso di possesso di almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995);
– per il coefficiente di rendimento.
Come funziona il calcolo contributivo della pensione?
In merito al calcolo contributivo per gli iscritti presso il FPLD, riferito alle annualità dal 1996 o dal 2012, è necessario operare in questo modo:
– si accantona, per ogni anno compreso nel periodo, il 33% della retribuzione lorda corrisposta;
– si rivalutano i contributi accantonati ogni anno (tranne il primo e l’ultimo) per il coefficiente di capitalizzazione;
– si sommano i contributi rivalutati, ottenendo così il montante contributivo;
– si moltiplica il montante contributivo per il coefficiente di trasformazione, una cifra espressa in percentuale che varia in base all’età;
– si ottiene così la quota contributiva di pensione.
Particolare attenzione va fatta in questo caso per il calcolo del montante contributivo fino al 1996, che segue un calcolo diverso.
Per i lavoratori che hanno un’anzianità prima del 1996 per la determinazione della quota vanno sommati i due montanti contributivi, prima e dopo il 1996.
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